«Das Leben der Erkenntnis ist das Leben, welches glücklich ist, der Not der Welt zum Trotz» (Ludwig Wittgenstein, Tagebucheintrag vom 13.8.16).


«E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran (…): “Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. ‘A cosa ti servirà?’ gli fu chiesto. ‘A sapere quest’aria prima di morire’”» (Italo Calvino, chiusa di "Perché leggere i classici").


«Neque longiora mihi dari spatia vivendi volo, quam dum ero ad hanc quoque facultatem scribendi commentandique idoneus» (Aulo Gellio, "Noctes atticae", «Praefatio»).


domenica 11 agosto 2013

Nota su nota: "Infinite Jest"


La pantagruelica nota 24 dell'elefantiaco Infinite Jest (1996) di David Foster Wallace, contenente i 78 titoli assurdi della filmografia completa di James O. Incandenza (circa dieci pagine a stampa in corpo minore nell'edizione Einaudi 2006), è forse l'esempio più vertiginoso di "lista" di tutta la storia della letteratura. Come precedenti in qualche modo assimilabili ha, credo, solo l'elenco dei 139 (mi pare) libri improbabili della biblioteca di San Vittore contenuto in Gargantua e Pantagruele (II, 7) di Rabelais, o la bibliografia immaginaria delle 19 opere "visibili" dell'immaginario Pierre Menard di Borges. E per giunta, come Borges, che riassume il contenuto, ma a differenza di Rabelais, che si limita ai titoli, Wallace spesso fornisce la "trama" dei film di Incandenza. È un vero peccato che essa non sia mai citata da Umberto Eco in Vertigine della lista: lo avrebbe meritato ampiamente.

In relazione alla foto sotto (catturata dall'e-book letto con iBooks per iPad), che comprende gli ultimi sei titoli della filmografia, vale la pena inoltre rilevare che:
1) nella versione e-book Einaudi la nota ha il numero 25 perché la n. 23 è una nota del traduttore (assente nell'edizione Einaudi a stampa);
2) l'ultima voce è fondamentale, perché descrive il misterioso film-cartuccia protagonista del romanzo, che da esso prende il titolo;
3) le note contengono a loro volta delle note, e questo in genere non esiste nemmeno nei saggi accademici più tecnici che DFW sta parodiando in modo feroce e ubriacante.




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