«Das Leben der Erkenntnis ist das Leben, welches glücklich ist, der Not der Welt zum Trotz» (Ludwig Wittgenstein, Tagebucheintrag vom 13.8.16).


«E se qualcuno obietta che non val la pena di far tanta fatica, citerò Cioran (…): “Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un’aria sul flauto. ‘A cosa ti servirà?’ gli fu chiesto. ‘A sapere quest’aria prima di morire’”» (Italo Calvino, chiusa di "Perché leggere i classici").


«Neque longiora mihi dari spatia vivendi volo, quam dum ero ad hanc quoque facultatem scribendi commentandique idoneus» (Aulo Gellio, "Noctes atticae", «Praefatio»).


martedì 29 ottobre 2013

Allucinazioni e leggende

Anche se Hallucinations di Oliver Sacks è del 2012, la sua recente uscita in italiano per Adelphi si è incrociata casualmente con quella di Storia delle terre e dei luoghi leggendari di Umberto Eco, e questo mi ha permesso di leggerli in parallelo. Ebbene, la circostanza fortuita è stata una potente pompa di intuizione generatrice di senso, perché ho potuto vedere i due libri come se fossero l'uno il commento dell'altro. La lista vertiginosa delle allucinazioni partorite dal cervello, non necessariamente "malato", che Sacks qua e là mette in relazione con l'arte e la religione, cioè con la creazione dei miti, si riversa nel catalogo caleidoscopico dei miraggi culturali compilato da Eco, il quale a un certo punto inserisce una frase e una nota che legittimano una lettura in chiave neurologica dei fenomeni da lui presi in esame: «Certo, [Marco] Polo sente voci misteriose nel deserto di Lop, ma provate a cavalcare per settimane e settimane nel deserto. [Nota] Cfr. Geiger (2009) [The Third Man Factor: The Secret of Survival in Extreme Environment]: quando ci si trova in un 'ambiente estremo' (come vette o deserti) anche le persone normali possono avvertire le presenze di esseri misteriosi, o avere allucinazioni visive e auditive» (p. 112).
E questo, per dire, è il tema del secondo e del quarto capitolo del libro di Sacks, intitolati rispettivamente «Il cinema del prigioniero: deprivazione sensoriale» e «Sentire 'cose'». Ma la lettura incrociata può andare molto più lontano.

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